ritornare.
ritornare lì fa male. fa male perché tu non ci sei.
ti ricordi due anni fa che fatica per arrivare fino alla malga? io e la mamma camminavamo piano per aspettarti. il nostro era il tuo tempo e a noi piaceva anche andare con calma. avevi insistito per guidare, perché anche se ti stancava ti faceva stare bene. io credo che ti aiutasse a non pensare.
il sentiero lo hanno sistemato meglio e le torrette di sassi si sono moltiplicate, sai?
quando siamo arrivati alla malga avevo proposto di spostarci dal caos. ci siamo seduti su un sasso bello piatto in mezzo al prato. avevamo guardato le pareti nord e ti avevo indicato le varie cordate che salivano. tu le vedevi a occhio nudo mentre la mamma neanche con il binocolo che avevi l’abitudine di portare. chissà se lo portavi per te o per lei. abbiamo ceduto ai morsi della fame e la mamma ci ha offerto il pranzo alla malga. ho persino ignorato quanta gente effettivamente ci fosse.
tu avrai sicuramente letto il giornale mentre io probabilmente avrò guardato il telefono e parlato con la mamma.
vicino ai laghetti mi hai detto: “adess mi voi na foto con el me bocia” e la mamma ce l’ha scattata. io l’ho scattata a tutti noi tre. mancava solo il marco e per questo gli abbiamo mandato un whatsapp.
nel ritornare ti guardavo e mi veniva da piangere perché, proprio dove ci sono le torri di sassi, facevi fatica a camminare. arrivati alla macchina ho insistito e mi ha lasciato guidare un pochino, o forse no, non riesco a ricordarlo. però ricordo noi tre.
ritornare lì fa male, ritornare lì fa bene.