wonderwalls
mammut elements episodio quattro
descrizione
Rumore, traffico, stress.
Stress, rumore, traffico.
Traffico, stress, rumore.
Lette così, in ordine sparso, suonano come il Dies Irae del nostro tempo, la prefazione del nostro Requiem.
Lette così, sempre in ordine sparso e ripetuto, con tutte quelle “effe”, “erre” e “esse”, le parole diventano strumenti e quegli strumenti suonano una musica. Il ritmo della città è una successione disordinata a una certa frequenza di una qualsiasi forma di movimento, che si svolge nel tempo della nostra quotidianità. Le sue note sono i rumori, i frastuoni. Il tempo invece viene battuto da un inesorabile ed inarrestabile meccanismo macroeconomico. Ogni tanto sorge una pausa, un breve intervallo tra un rumore e l’altro, di natura casuale e fatale. Quella musica fatta di note diverse e disordinate riprende all’improvviso, più forte di prima. Si distinguono i timbri diversi di ogni strumento facente parte di quell’orchestra maldestra e meccanica, che sia il motore di un auto, la cassa di un altoparlante, la suoneria di un telefono cellulare. Eppure il risultato è una successione di suoni coerenti, percepiti quasi secondo una logica, in una realtà in cui la logica, forse, non c’è nemmeno mai stata.
credits
Cliente: Mammut
Riprese : Matteo Pavana
Montaggio : Matteo Pavana
Color: Matteo Pavana
Musica: Artlist